Abstract. L’obiettivo della ricerca è quello di individuare i fattori di usura “fisica” e “percettiva” cui è sottoposto il Centro Storico di Venezia (con particolare attenzione agli effetti della pressione antropica connessa al fenomeno turistico) e la valutazione del loro livello di pericolosità al fine di determinare criteri e strumenti di mitigazione e controllo.
La ricerca costituisce una delle azioni del piano di azione “Tutela e conservazione del patrimonio” previsto dal Piano di Gestione UNESCO del sito “Venezia e la sua Laguna”.Attraverso una lettura sistemica e un’analisi delle forze di modificazione in atto, la ricerca individua le “macroemergenze”, ossia i principali fattori che incidono negativamente sulla salvaguardia del sito.Il progetto di ricerca “Valutazione dei processi di usura e di criticità della Città di Venezia e della sua Laguna e relativa incidenza sulla tutela del sito” si inserisce all’interno delle azioni previste dal Piano di Gestione del sito UNESCO di Venezia e la sua Laguna1.Il progetto ha avuto come principale obiettivo l’individuazione dei fattori di maggiore usura, fisica e percettiva2, cui sono sottoposti i beni storico-artistici del Centro Storico di Venezia, con un’attenzione particolare agli effetti della pressione antropica legata al turismo, e la valutazione del loro livello di pericolosità. Ulteriore obiettivo dell’attività di ricerca è stata l’individuazione di parametri misurabili (indicatori) per il monitoraggio e, successivamente, di strategie per la mitigazione dei fenomeni più significativi. Parole chiave: Centro Storico di Venezia, Piano di Gestione del sito UNESCO, Tutela e conservazione del patrimonio, Fattori di usura, Strumenti di mitigazione e controllo
Il progetto di ricerca è stato sviluppato attraverso la scomposizione dell’attività in fasi successive secondo il seguente schema operativo:
− analisi di fonti bibliografiche e costruzione dello stato dell’arte;
− costruzione del quadro di riferimento relativamente all’analisi dei processi di usura;
− individuazione delle dinamiche fisiche e socioculturali, oltre che delle correlazioni e delle interrelazioni sistemiche che determinano, a vari livelli di intensità, i processi di usura;
− individuazione dei parametri misurabili e delle criticità significative per la lettura degli effetti dell’usura.
È stato necessario, quindi, raccogliere e mettere a sistema una consistente mole di documenti e di dati, al fine di giungere all’individuazione dei principali nuclei di criticità per la tutela del sito.
L’attività si è rivelata complessa per varie ragioni: in primo luogo, per l’articolazione e la scala dell’oggetto di indagine; in secondo luogo, per la ricchezza del materiale esistente e il gran numero di ricerche pregresse; infine, per la molteplicità degli attori, istituzionali e non, operanti sul sito e depositari di informazioni e dati necessari ai fini della ricerca.
In questo contesto un primo importante obiettivo raggiunto è consistito nell’organizzazione di un archivio completo delle fonti, in formato digitale, organizzato per ambito di indagine, che ha messo a sistema una notevole quantità di informazioni che, seppur disponibili, risultavano disperse, a volte poco conosciute o poco accessibili.
La seconda fase della ricerca è stata rivolta allo studio dei principali fenomeni usuranti, naturali e antropici, che interessano il Centro Storico.
Lo studio ne ha fatto emergere la complessità e in alcuni casi anche le difficoltà di valutazione, non solo perché sfuggevoli, ma anche perché fortemente interrelati tra loro. Ciò ha dunque richiesto di porre particolare attenzione alle relazioni tra i fenomeni, al fine di individuare i principali fattori di rischio associati alla loro reciproca interazione. A corredo della descrizione delle dinamiche di manifestazione e sviluppo dei fenomeni di usura, la ricerca ha affrontato il tema del monitoraggio dei fattori di rischio e della loro mitigazione.
Alla luce degli obiettivi di tutela, conservazione e fruizione sostenibile della città di Venezia, e del contesto di riferimento, i principali fenomeni tendenzialmente usuranti rilevati (cioè che provocano alterazioni degli equilibri del sistema e perdita di materia e/o di significato del tessuto urbano) sono: il problema dell’acqua alta, il moto ondoso da vento e da traffico acqueo, l’inquinamento, il degrado del patrimonio edilizio e delle pavimentazioni, i cambiamenti di destinazione d’uso dovuti alla progressiva perdita di popolazione residente, le modificazioni della struttura del commercio locale, oltre alla crescente pressione antropica determinata dai flussi turistici (Tab. 1).
La definizione dei fenomeni è avvenuta sia attraverso la rilevazione diretta e la raccolta di dati statistici, sia attraverso l’acquisizione di ricerche pregresse, che hanno dato evidenza di alcuni mutamenti del sistema altrimenti non direttamente percepibili.
Data la stratificazione dei possibili livelli di lettura e interpretazione del sistema urbano veneziano, è stato necessario introdurre un ulteriore livello di descrizione per mettere in evidenza le interdipendenze esistenti tra i diversi fenomeni.
Tali interdipendenze, rappresentate dalle correlazioni tra i singoli fenomeni, esplicitano sia le condizioni di rischio potenziale associate a dinamiche non ancora in atto o ad azioni usuranti non ancora manifeste, sia l’effetto moltiplicatore che l’azione usurante di un fenomeno provoca, a cascata, su altri.
La relazione tra fenomeni non è, infatti, diretta e biunivoca, bensì sistemica; ciò significa che l’esito dell’interazione tra due fenomeni non equivale alla somma degli stessi ma produce ricadute ben più complesse sull’intero sistema.
L’articolazione dei fenomeni e l’individuazione delle loro correlazione vengono graficizzati attraverso la costruzione di una matrice (Fig. 1).
Fenomeni e correlazioni concorrono insieme a determinare una o più “macroemergenze”. Con il termine macroemergenza si fa riferimento ad una nuova entità collettiva4 in cui le proprietà degli elementi interagenti risultano tra loro coerenti, oltre che rilevabili ad un livello di descrizione superiore, cioè macroscopico, rispetto a quello usato per i suoi singoli componenti. Le macroemergenze rappresentano quindi nuove chiavi di lettura del sistema edificato, a cui appartengono solo alcuni dei fenomeni e delle loro correlazioni precedentemente individuati, selezionati in funzione della loro rispondenza al tema di volta in volta indagato.
Le macroemergenze possono essere, a loro volta, aggregate in categorie di usura, secondo un comune denominatore rappresentato dall’esistenza di azioni usuranti che agiscono sulle medesime parti del sistema (Fig. 2). Sebbene le azioni usuranti rappresentino la manifestazione tangibile delle macroemergenze sul sistema edificato, esse non hanno sempre ricadute misurabili. Infatti, le usure di tipo percettivo non sempre hanno una natura fisica quantificabile, ma si traducono in percezioni negative, aspettative non soddisfatte, disagi, dissonanze o inadeguatezze che, necessariamente, risentono delle attese e dei condizionamenti culturali dell’osservatore.
Obiettivo finale del processo analitico adottato è quello di giungere ad una conoscenza approfondita delle dinamiche di trasformazione del Centro Storico per determinare quali azioni intraprendere per contrastare i processi di usura in atto, con la consapevolezza che, agendo su un nodo problematico, le ripercussioni potrebbero verificarsi anche su altri elementi del sistema secondo la stessa logica di interdipendenza multilivello già descritta.
In generale, comunque, se nel caso di effetti già manifesti (condizioni di rischio in atto) è necessario prevedere sia azioni di monitoraggio che adeguate azioni di mitigazione, nel caso di effetti attesi (condizioni di rischio potenziale) potrebbe essere sufficiente attivare un efficace programma di monitoraggio e prevenzione.
La comprensione dei processi di usura, manifesti o attesi, ha richiesto un’approfondita analisi delle dinamiche evolutive del sito e l’individuazione delle probabili cause di degrado. In un sistema complesso, però, la relazione tra effetto rilevato e processo di usura non è sempre stata individuabile in modo chiaro e univoco.
Ai diversi livelli di lettura, infatti, le condizioni in atto risultavano essere:
− fortemente interrelate tra loro;
− sovrapponibili con effetti moltiplicatori o mitigativi;
− appartenenti contemporaneamente a più categorie di usura;
− espressione ancora non pienamente manifesta di una azione usurante potenzialmente attivabile sul sito o su parte di esso.
Per ovviare a questa complessità, le informazioni sono state organizzate in modo tale da facilitare la lettura del sistema urbano in trasformazione, mantenendo la stessa articolazione degli argomenti qui assunta all’interno del concetto di macroemergenza (traffico acqueo nei canali, grandi navi, interventi di manutenzione, plateatici e posteggi, eventi, destinazioni d’uso, offerta commerciale, vandalismi, inquinamento, rifiuti, avifauna urbana).
Con diversi livelli di approfondimento, in funzione della reperibilità dei dati o della completezza delle informazioni raccolte, sono state analiticamente illustrate le caratteristiche attuali del sistema urbano e le peculiarità rilevabili nell’evoluzione dei diversi fenomeni mappati, attraverso dati statistici, trend di crescita o involuzione, elaborati grafici appositamente costruiti per rendere più espliciti alcuni aspetti particolarmente rilevanti o alcune delle interrelazioni esistenti tra i diversi fenomeni.
La valutazione dei processi di usura fa emergere la constatazione che le principali criticità derivano dal fatto che nel corso degli anni alcuni equilibri interni alla laguna si sono profondamente modificati, determinando nuovi modelli d’uso dell’intero sistema (canali e sistema edificato.
Sono stati analizzati tutti i fenomeni che sono stati considerati rilevanti dal punto di vista dell’usura.
Essi sono stati valutati secondo una duplice modalità di scomposizione: dapprima suddivisi in due macro ambiti di descrizione, attraverso cui vengono messe in evidenza le peculiarità della struttura terracquea veneziana, cioè il sistema edificato e il sistema dei canali, e successivamente ripartiti in tre ulteriori classi tipologiche (fenomeni connessi ai modelli d’uso della città, fenomeni connessi al turismo, fenomeni connessi all’ambiente) in grado di definire, in maniera sintetica, quale sia il nesso relazionale prevalente tra il singolo fenomeno e l’ambito di appartenenza.
A completamento dell’analisi effettuata, sono state individuate alcune ipotesi, ancora provvisorie, relative a possibili interventi di mitigazione.
La ricerca, infatti, data la vastità dei temi affrontati, già prevede una seconda fase nella quale verrà sviluppata, su base sperimentale e su alcuni significativi brani del Centro Storico, una dettagliata analisi delle trasformazioni urbane avvenute. Ciò consentirà di confermare sperimentalmente le tendenze che sono state rilevate su base documentale o statistica e, contemporaneamente, di completare la base di dati ancora mancati.
Per azioni di mitigazione si intendono azioni rivolte alla riduzione degli impatti generati da fenomeni che rappresentano un fattore di rischio per un determinato territorio (ossia le macro emergenze descritte in precedenza).
Il passaggio dal rilevamento del fattore di rischio al progetto e all’attuazione di azioni di mitigazione, tuttavia, deve necessariamente essere mediato da una continua e puntuale attività di monitoraggio, che costituisce quel passaggio cruciale, attraverso il quale si acquisiscono le informazioni necessarie alle autorità responsabili, e ad altri portatori di interesse, per valutare l’efficacia delle strategie nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, e per suggerire, modificare o adattare i processi e le azioni.
Lo sviluppo delle attività di monitoraggio richiede l’individuazione di indicatori significativi, relativi sia alle condizioni di conservazione del sito, che all’evoluzione dei fattori di rischio in atto e alla valutazione dell’efficacia delle strategie di gestione già attuate rispetto agli obiettivi di tutela e conservazione, al fine di mettere in campo eventuali misure correttive e ulteriori azioni di mitigazione.
Nel sistema di monitoraggio in parte ipotizzato dal Piano di Gestione, comunque, può essere già ravvisato un fattore di criticità nella frammentazione di competenze tra molteplici Enti e Istituzioni e nella specificità dei parametri individuati per la misurazione dei fenomeni, a discapito di una lettura sistemica dei fenomeni stessi. Ciò, tuttavia, deriva da una criticità intrinseca alle attività di monitoraggio, ossia dalla difficoltà di misurare fenomeni complessi, che presentano ricadute sul sistema osservato di tipo sia quantitativo che qualitativo.
In ogni caso, affinché il monitoraggio sia efficace, esso non deve rimanere fine a sé stesso, ma i suoi esiti devono produrre delle retroazioni positive agendo sulla ridefinizione delle strategie di gestione: ciò ovviamente richiede un’azione interpretativa, valutativa e progettuale da parte dell’Ente gestore.
In altre parole, gli esiti del monitoraggio dovranno influire nella definizione di programmi e politiche pubbliche dirette alla tutela e alla conservazione del sito secondo i principi di salvaguardia dell’identità e dell’autenticità del Centro Storico di Venezia.
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