I contributi offerti da privati agli Enti ecclesiastici, se finalizzati al recupero di beni soggetti a vincolo di interesse culturale sono fiscalmente agevolati sia per le persone fisiche (art. 15 comma 1 lettera h – D.Lgs.917/1986) sia per i titolari di reddito di impresa (art. 100 lettera f- D.Lgs.917/1986).
COSA SI INTENDE PER BENI SOGGETTI A VINCOLO DI INTERESSE CULTURALE
Essi sono:
“cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle Regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché’ ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico.” (art. 10 Dlgs 42/2004).
IMPORTO DELL’AGEVOLAZIONE
Le persone fisiche possono detrarre dall’imposta lorda un importo pari al 19 per cento delle erogazioni liberali effettuate.
Le persone giuridiche ed i titolari di reddito di impresa possono dedurre dal reddito di impresa l’importo delle erogazioni liberali effettuate.
COSA DEVE FARE UNA PERSONA FISICA
Stipulare in forma scritta una convenzione con l’ente beneficiario dalla quale si deduca:
- denominazione e natura giuridica del beneficiario.
- importo dell’erogazione effettuata nel periodo di imposta per il quale si richiede lo sgravio.
- la denominazione e descrizione dell’immobile.
Presentare la convenzione alla Soprintendenza competente.
Utilizzare quali sistemi di pagamento:
- bonifico bancario
- bonifico postale
- carta di credito
- carta prepagata
- assegno bancario
- assegno circolare
Dichiarare l’erogazione per via telematica entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello dell’erogazione tramite software di compilazione reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate.
Riceve il preventivo di spesa (inviato dall’Ente beneficiario insieme al progetto dell’intervento) vistato dalla Soprintendenza: questo documento costituisce l’autorizzazione alla richiesta di detrazione fiscale.
COSA DEVE FARE UNA PERSONA GIURIDICA
Utilizzare quali sistemi di pagamento:
- bonifico bancario
- bonifico postale
- carta di credito
- carta prepagata
- assegno bancario
- assegno circolare
Dichiarare l’erogazione per via telematica entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello dell’erogazione tramite software di compilazione reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate.
COSA DEVE FARE L’ENTE BENEFICIARIO
Deve chiedere l’autorizzazione ai lavori e l’approvazione del progetto e del preventivo di spesa con esplicito riferimento al contributo dell’erogazione.
Deve comunicare alla Soprintendenza le erogazioni ricevute antro il 31 dicembre dell’anno in cui sono state erogate.
Al termine dei lavori deve presentare alla Soprintendenza una dichiarazione sostituiva di atto notorio relativa alle spese effettivamente sostenute.
ATTRIBUZIONI DELLA SOPRINTENDENZA
Approva il progetto ed il preventivo di spesa.
Concede l’autorizzazione all’esecuzione dei lavori specificando i termini entro cui possono essere utilizzate le erogazioni liberali ricevute.
Invia il preventivo di spesa vistato al soggetto erogante ed al soggetto beneficiario.
Esegue controlli a campione ai fini della verifica della correttezza di quanto dichiarato.
Riferimenti normativi
Dpr 917/1986 art. 15 comma 1 lettera h)
Dpr 917/1986 art. 100 comma 2 lettera f)
Risoluzione Agenzia delle Entrate del 14/06/2007 n. 133
Risoluzione Agenzia delle Entrate del 11 luglio 2017 n. 89/E
www.beniculturali.it al link “meno tasse per chi investe in cultura”